Monte Biaena
Loppiofront 2
Ulrich Mößlang Optik Heydenreich der  Tauchbrillenspezialist  und  zertifizierter Sport-Optiker  
     
Fernkampfwerke, Bunker, Infanteriestützpunkte, Stellungen und Festungen der Österreicher und Ex Forte der Italiener aus dem ersten Weltkrieg in den Alpen, Dolomiten, Verona, Venezien und Friaul.  Denkmäler in München, Bayern und dem Rest der Welt.

Uli Mößlang/Volker Jeschkeit


Fernkampfwerke, Bunker, Infanteriestützpunkte der Österreicher und Ex Forte der Italiener aus dem ersten Weltkrieg in den Alpen und Dolomiten 

Der wichtigste Punkt auf der Biaena war der Artilleriebeobachter in seiner Kavernenstellung, die war allerdings bombensicher angelegt. Aus dem Tagebuch der 180.Inf-Brigade resultiert, das der Biaena zusammen mit dem Cornetto (Vigolana) von dort aus das Feuer der Batterien  der Werke Serrada und Sommo zusammen mit anderen mobilen Batterien auf den Monte Spil leitete. "Vater" Verdross bemerkte dazu: Mit gutem Resultat! Hinter dem Eingang zur B-Stelle sehr gut gedeckt gegen Fendeinsicht in einer kleinen Senke befand sich die Telefonzentrale, die ebenso wichtig war. Von der Biaena sah mal alles vom Spil bis zum Altissimo. Die Position war und ist einzigartig. Die Zentrale hielt Kontakt zu allen Batterien und Kommandos bis hin zum Armeekommando. Ich war echt beeindruckt, man hatte den Eindruck dem Gegner direkt anzupinkeln von dort oben.

VJ

 

 

Il punto chiave sulla Biaena era l´osservatorio, gia´nel diario della 180. brigata di Verdross sugli altipiani e´annotato che la Biaena assieme con il Cornetto  faceva rilievi e misure tipo triangolazione per il bombardamento degli italiani sul Monte Spil (prima dell´offensiva del 1916). I due osservatori guidavano assieme il fuoco di Serrada e Sommo Alto e altre batterie campali contro gli italiani con buon successo come scriveva il vecchio Papa`Verdross. Altro punto chiave del Biaena era la sua centrale telefonica messo bene di nascosto prima dell´ingresso all´osservatorio in un angolo morto per l´artiglieria nemica. Per il bombardamento diretto servivano le coordinate sopratutto per lo Zugna, Valle dell´Adige e l´inizio del Brentonico, per il Monte Altissimo pensavano il Creino e sopratutto lo Stivo. Strategicamente il Biaena aveva sopratutto questo ruolo importante, la sua poca artiglieria era secondaria menava perlopiu´gli italiani nelle trincee verso Mori e Talpina e altre posizione della fanteria´taliana. Intanto il Biaena era in contatto diretto con tutte le batterie e tutti i comandi fino al comando d´armata. Tutti i capisaldi come Fojaneghe, Lenzima, Fae, Nagia Grom fino al Creino da un lato e dall´altro lato Finoncchio ecc. prendevano le coordinate dalla Biaena. Sono rimasto stupefatto quando sono stato dentro l´osservatorio, dalle due aperture si poteva propria pisciare adosso il nemico.

Saluti, VJ

Die Kavernenbatterie hatte 2 Geschütze 9cm/M75/96, die Konstruktion der Stellungen ist ähnlich wie bei der ersten Batterie auf dem Monte Celva, die zwei gechütze wurden aus den Schutzkavernen in die gedeckten Stände gezogen und bei Feindbeschuss zurückgezogen.

Die Stände hatten eine Eindeckung gegen Splitter und leichte Kaliber, circa 40cm Stampf-Beton unter Wellblech, In der Batterie gab es ein Munitionslager  mit Wellblecheindeckung und eine Unterkunft für die Batteriebesatzung. Die Batterie war nicht bombensicher, zuwenig Felsüberdeckung!, nur circa 4 m, aber gegen mittlere Kaliber hielt sie. Die Batterie hatte zwei Zugänge ( fertige wohl noch eine Skizze an)

, der seitliche teilweise eingestürzte  Zugang kam von der Gipfelkasematte, der andere Haupteingang ist intakt. Dort gibt es eine Latrine und eine kleine Seitenkasematte (U-Form), wohl Telefonposten und für den Batteriekommandanten, diese Position in U-Form , wie uch alle anderen Betonverkleidungen sind primitiv armiert mit schwachen Rundeisen in U-Form gebogen und mit Resten von friesischen Reitern. Hauptschussrichtungen waren Zugna, Etschtal, Aufgang Brentonico z. B. Stützpunkt Talpina und das Loppiotal. Aufgrund der begrenzten Reichweite der alten 9cm Geschütze zweifele ich stark daran, das diese den Zugna Torta und den Monte Altissimo erreichen konnten. Auf dem Gipel gibt es auch viele gut erhaltene Verbindungsgräben zwischen der Batterie und dem Artillerie B-Stand, welcher sich auf einer vorgelagerten Felsnase befindet. Dieser B-Stand hatte hervorragende Sicht auf Monte Spil, Pasubio, Vallarsa, Zugna, Etschtal, Brentonico bis zum Altissimo.

Der Biaena war ein Auge, kein grosser Artilleriestützpunkt, lediglich während der Frühjahrsoffensiv 1916 wurden hier 2 Gebirgskanonenbatterien 7,5cm /M15 herangekarrt, die auch kurz darauf wieder verschwanden. Im Jahre 1918 kam dann dann die 3 Kavalleriedivison in den Bereich, 3 Schwadronen des Ulanenregimentes Nr. 4 standen im Unterabschnitt Val Gresta, die hatten ihre Pferde aber inzwischen aufgegessen, waren also reine Infanterie. Verantwortlich für den gesamten Abschnitt (4a) Loppio war die dann die 19. Artilleriebrigade ( ich besitze deren Zielkalender). Der Biaena war 2. Linie, die erste Linie war unterhalb von Fojaneghe, Lenzima, Fae, Nagia Grom bis zum Creino in Richtung Riva. Das Loppiotal selbst war Niemandsland, grosse Kämpfe fanden hier nicht statt, die Italiener schossen vom Zugna und Altissimo auf die Biaena, aber Bomben- oder Granattrichter gibt es auf der Biaena nicht, also keine schweren Bombardierungen, im Wald dahinter finden sich ab und zu wenige Reste von 149G Granaten. Auf dem Gipfel gab es sogar in offenen Stellungen Scheinwerfer und Fliegerabwehr, beim B-Stand gut gedeckt die Baracke der wichtigen Telefonzentrale, und auch einen Generatorsockel oder Fundament einer grossen Schalttafel, hinter dem Gipfel ist heute auf den Fundamenten der Seilbahnstation die Baita SAT und davon wenig entfernt die grosse und perfekt funktionierende Zisternenanlage.

Zusammenfassung: Der Biaena war vor allem Beobachtungsposten, und zwar der Wichtigste der ganzen Fronlinie, als Artilleriestützpunkt war er sekundär mit seinen beiden kleinen 9cm Geschützen, insgesamt standen an der "friedlichen" Frontlinie inmitten des Krieges nur wenige Positionsgeschütze in Kavernen, die bei Bedarf durch die mobile Artillerie der jeweiligen Regimenter oder Brigaden verstärkt werden konnten. Das geschah selten, es gab während des gesamten Krieges hier bis auf Artillerieduelle so gut wie keine ernsten Kampfhandlungen. Die KuK stand oben und schoss bei Bedarf nach unten, wenn es sich lohnte. Auf den Fotos die Gipfelkasematte (Seiteneingang zur Kavernenbatterie), eine Scheinwerferstellung, Eingang zum B-Stand und einige Grabenteile.

Gruss, Volker 

 

La batteria in caverna sulla Biaena era composta da due cannoni campali del tipo 9cm/M75/96, la costruzione dell abatteria e´simile alla prima batteria sul Monte Celva, i due cannoni dalla postazione di sbarro coperto contro schegge  o piccoli calibro potevano essere ritirate all´interno della caverna per essere protette. Nella batteia si trova un maggazzino per le munizioni che era revistito all´interno da lamiera ondulata, una altra granda nicchia per i serventi ai cannoni. La batteria non era a prova di bomba, la sua copertura raggiunge solo in alcuni punti uno spessore di quasi 4 metri roccia, La batteria aveva due ingressi in galleria, uno e crollato in due punti e viene dalla casamtta in cima, che era un ´ingresso protetto in calcestruzzo, altro ingresso e´laterale forse l´ingresso principale per che aveva la latrina a destra e una piccola caverna a forma "U" che  serviva per i telefonisti e il comandante della batteria. Le postazioni sono fatte in calcestruzzo primitivamente armato con pezzi di ferro di fortuna come resti di cavalli di frisia e piccoli tondini a forma di un "U". La direzione di tiro principale era verso lo Zugna, fondo valle dell´Adige e Brentonico-Valle del Loppio, per esempio caposaldo Talpina o simile. Dato la gittata limitata dei cannoni 9cm/M75 dubito seriamente che potevano raggiungere obiettivi come Zugna Torta, Monte Altissimo e simili obiettivi. Sulla sommita´della Biaena sono anche trincee che servivano sopratutto di collegare la batteria in caverna con l´osservatorio sul naso rocciosa davanti alla cima. Da questo osservatorio tenuto molto bene si potevano vedere: Monte Spil, Pasubio, Vallarsa, Zugna, Valle dell´Adige, Brentonico Val Loppio e Monte Altissimo per citare soltanto alcuni obiettivi chiave per la difesa. Il caposaldo Biaena e´stato teatro di rinforzo dell´artiglieria soltanto durante le preparazioni dell´offensiva di primavera 1916. Per poco tempo stavano li due altre batterie di piccolo calibro, trattavasi di 7,5cm/M15 cannoni di montagna. In seguito 1918 fino alla fine della guerra il caposaldo era occupato da reparti del reggimento ulani Nr.4 (3 squadroni nel sottosettore Val di Gresta) appartenente alla 3 divisione cavalleria con comando a Pomarolo. Responsabile per la difesa del territorio era inoltre la 19. brigata d´artiglieria ( possiedo il calendario con i dati/coordinate del tiro delle batterie della brigata). I dati si refiriscono al 1918.

La Biaena assieme con Creino e altre postazioni del luogo era sempre seconda linea, solo capisaldi piu´ bassi come Fojaneghe, Lenzima , Fae, Nagia Grom erano quasi parte della linea di difesa. Il Val Loppio era terra di nessuno. Non ci sono noti significativi azioni di combattimenti in questa zona. Gli italiani sparavano sempre con l´artiglieria contro i capisaldi, sulla Biaena comunque non sono tracce di bombardamenti pesanti,  invece ci sogno ancora segni di postazioni della contraerea, per esempio una postazione per un riflettore e in un  angolo nascosto e copero di vista nemica un posto per una centrale telefonica compreso lo zoccolo per un generatore di corrente. La baita SAT era una volta l´arrivo della teleferica , un po` sopra esiste ancora la grande cisterna (tuttora funzionante e usato).

Conclusione: La Biaena era soltanto importante come osservatorio, come base d´artiglieria era secondario, il suo armamento era troppo debole ( due cannoni campali di 9cm), un ´argomento che vale comunque per tutto questo tratto del fronte, ci stavano poche batterie di posizioni che man a mano potevano essere rinforzati nel caso di fabbisogno dall´artiglieria mobile dei vari reggimenti o brigate d´artiglieria. Cosa che succedeva raramente e caso mai piu´verso l´ovest in direzione del settore Riva.

le prime foto fanno vedere fralaltro posizione del faro e ingresso all´ossrvatorio, la casamatt/ingresso laterale alla batteria, tracce di trincea di collegamneto, alcuni parti della galleria laterale ormai crollato in due punti.

Saluti, Volker

 


 

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